Giunti ad una decina di metri vedemmo un gruppo di uomini... e li senza un attimo di esitazione fui io ad andare incontro a loro e dopo un saluto abbassando leggermente il capo con la mano sul cuore, sempre a gesti gli dissi che avevamo bisogno di dormire e bere.
Ci fu un attimo di disorientamento tra loro che non dimenticherò mai e che ancora mi commuove, ma ci fu anche la consapevolezza di trovarsi di fronte a quattro uomini che avevano bisogno e lo manifestavano a loro, la decisione fu presa in un attimo, il loro capo mi guardò negli occhi e senza dire una parola mi fece cenno di seguirli.
Questa è stata sicuramente un'esperienza estrema se vogliamo, ma nel piccolo, nel quotidiano la storia per me è la stessa.
E più si va "avanti" e più ho incontrato persone così.
Nell'ultimo viaggio che ho fatto con Ishana la mia compagna, abbiamo attraversato 15 paesi, percorsi circa 38.000 km di cui 8.000 di totale fuoristrada, il tutto in cinque mesi.
Siamo passati dall'Europa occidentale al soffocante clima della depressione caspica, ai bollenti e aridi deserti centro asiatici, alle cime innevate del Pamir e Hindu Kush alle calde e fresche valli mongole, abbiamo attraversato la taiga, finché in autunno siamo giunti alla già fredda Siberia, per attraversare poi, dopo la repubblica Calmucca in Russia (praticamente un pezzetto di Mongolia in piena Europa), le montagne del Caucaso, entrare in Georgia, costeggiare il confine Ceceno, poi in Armenia e da li nello stupendo Iran dove la prima notte siamo stati ospitati a dormire in una Moschea, poi Turchia e Grecia.
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