Poi son passati gli anni e ancor giovane cittadino m'incamminavo per campagne, gareggiando con il tempo per giungere fino a quell'altura o per superare quel bosco o semplicemente vedere cosa c'era dopo quel sentiero o prima di quel dirupo, alla ricerca del nuovo, della meraviglia ma sempre con seppur lontana, l'ombra della serata che sarebbe inevitabilmente giunta ed il buio mi avrebbe preso, li, ancora in cammino, ed era comunque sempre un rimandare il ritorno sui propri passi ad un'altra "visione" ad un'altra scoperta...
C'erano poi dei nomi evocatori, nomi di antiche regioni o città, la Colchide, l'Inguscezia, il Kafiristan, la Cilicia, la Bactriana, il Regno di Saba o del Prete Gianni, il Daghestan, la leggenda del Vello d'Oro...ognuno dei quali mi apriva un mondo, un sogno, un viaggio.
Così ho cominciato a viaggiare, prima dentro me, immaginando, sognando...poi...
Sono stato due volte in Cina in motocicletta, partendo da casa e tornandoci ed un po' spavaldamente ed un po' seriamente, quando mi chiedono: "ma come hai fatto?" La risposta è sempre la stessa: la mattina quando mi svegliavo, invece di tornare indietro andavo avanti, e pian piano sono arrivato in Cina.
Tutto qui.
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