Viaggiare o meglio...partire, due cose distinte.
Partire significa per me decidere anche di poter accettare.
Viaggiare significa semplicemente vivere, affrontare la vita, così come ogni giorno si affronta la giornata; guardare, camminare, respirare, sapere non per calcolo mentale ma per la naturalezza delle cose, che quell'uomo, li su quell'altopiano o in quel deserto o ancora su quei monti cosi distanti geograficamente da me, ha gli stessi miei fondamentali bisogni, sa perfettamente cosa serve per vivere.
Io sono uno straniero per lui come lui lo è per me ed è per questo che...siamo sullo stesso piano.
Porsi in questo modo fa si che in quell'attimo, l'altro ti veda e si veda semplicemente per quello che si è: due esseri umani su questo pianeta. E ci si incontra. Non è una strategia, non è un voler essere furbi, sarebbe come mettere il ghiaccio al sole e pretendere che rimanga intatto. E' semplicemente quello che mi viene.
E' la naturalezza delle cose.
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