Il secondo "guaio"
scelgo per il poco tempo che ho a disposizione la via più
corta, ma purtroppo la più innevata e fredda. Non riesco
a raggiungere Erzurum come mi ero prefissato perchè come
cala il buio inizia a nevicare alla grande, tra gole e montagne
dove non si vedeva un anima riesco a raggiungere Horsan, mi
è sembrato un miraggio.
Il giorno dopo fino a Sivas sempre accompagnato dalla neve,
l'ultimo passo è stato il più duro e li ho incontrato
un bolognese che con un 4x4 se ne andava solo soletto sino in
Bangladesh.
Da Sivas il giorno dopo arrivo ad Ankara dove inizia l'autostrada,
supero Ankara ed arrivo a 50 km da Bolu dove l'autostrada si
interrompe per 30 km per poi proseguire sino ad Istanbul, e
li a 50 km da Bolu sono costretto ancora a fermarmi per la gran
neve.
Ultimo "guaio"(mea culpa mea culpa), parto di buon
ora, nevica ma poco, passati i 30 km da Bolu prendo l'autostrada
e vai a tutto gas; c'è il sole, sono a quel ritmo in
anticipo di una mezza giornata se non una sul previsto........arrivo
a due passi da Istanbul.....non ho il passaporto, non sapevo
se piangere, urlare, ridere o buttarmi da qualche ponte!
Torno indietro ma è iniziato a piovere, arrivo dove ero
la mattina mi abbraccio per un buon quarto d'ora ad un termosifone
e riparto, ma ormai sotto tutta quell'acqua non riesco ad arrivare
ad Istanbul, mi accontento di dormire ad Adapazari, circa 100
km da Istanbul.
Il giorno dopo sono a Kavala in Grecia e continua a piovere
o nevicare addirittura sulle strade che costeggiano il mare.La
mattina via di buon ora come sempre, ma senza quelle ricche
colazioni che si usano in Iran o Turchia.Tutta la strada sotto
l'acqua.
Dalle Meteore a Ioannina c'è il famigerato Katara dove
per fare 30 km ci avrò messo circa un ora e mezza, oltre
al fatto che nevicava, la strada era veramente impraticabile
per il ghiaccio.
La notte alle 10.30 arrivo ad Igumenizza la nave parte alle
11, c'è l'ho fatta! |